Un’illuminazione sana e intelligente

Alcuni decenni fa, la necessità di risparmiare energia e garantire una maggiore longevità delle lampade spinse il settore dell'illuminazione commerciale a trovare delle alternative alle lampade a incandescenza, allora considerate come naturali. Mentre il loro principale sostituto, vale a dire la tecnologia a fluorescenza, ha conosciuto per oltre cinquant’anni progressi costanti in termini di efficienza e qualità del colore, con l'avvento dei sistemi di illuminazione ad alta efficienza T5 tali progressi si sono stabilizzati sia per quanto riguarda i consumi che la longevità. L'avvento dell'illuminazione a Led ha messo a disposizione di ricercatori, ingegneri e progettisti di dispositivi di illuminazione una nuova gamma di funzionalità a elevata precisione per la distribuzione spettrale della luce e la qualità del colore. Queste funzionalità segnano l'inizio di una nuova era dell'illuminazione "incentrata sull'uomo", che vedrà in tempi brevi la diffusione dell'illuminazione intelligente. Con questa definizione si intende l'utilizzo di sensori intelligenti, indipendenti e "consapevoli dell'ambiente", implementati per fornire dati su una serie di aspetti dell'ambiente circostante e per rispondere in maniera ottimale sia in termini di risparmio energetico, sia di una maggiore qualità dell'illuminazione. La prima applicazione di queste tecnologie avrà luogo nei nostri uffici, ma ben presto si estenderà alle nostre case intelligenti per migliorare la salute, il benessere e la produttività delle persone in tutto il mondo.

Illuminazione intelligente
Cosa si intende quindi per illuminazione intelligente? Rispetto all'illuminazione intelligente di oggi, i sistemi del futuro dovranno rilevare le attività e le condizioni negli spazi, decidere quali informazioni devono essere trasmesse, elaborate o semplicemente ignorate, gestire il sistema di illuminazione come parte di un ambiente ottimizzato e, infine, comunicare con il controller della casa intelligente e l'Internet delle Cose. In un certo senso, questi sistemi devono essere in grado di pensare e di reagire, in modo da garantirne la facilità d'uso. La soluzione a questo problema è la combinazione del rilevamento con l'intelligenza. Questa facilità d'uso, ottenibile grazie all'uso dei sensori, sarà la chiave per l'adozione generalizzata di un'illuminazione ottimizzata e interconnessa, caratterizzata da un'elevata efficienza energetica. Gli utenti non possono e non devono essere tenuti a interagire direttamente con i sistemi di illuminazione preimpostati. L'illuminazione dovrebbe infatti essere trasparente: il sistema è in grado di "prevedere" l'arrivo di un occupante in uno spazio scarsamente illuminato o scuro e poi "impostare" l'illuminazione per ottenere il livello predeterminato di luce ambiente e distribuzione spettrale. A questo punto, quando lo spazio è occupato, il sistema si "regola" autonomamente attraverso aggiustamenti continui e non percettibili, per mantenere sia la "traccia" di colore "incentrata sull'uomo" in base al momento della giornata, sia il livello preimpostato di illuminazione generale. Se una persona necessita di un'illuminazione più consistente, sia per svolgere un'attività specifica, sia per compensare l'invecchiamento della vista, un'interfaccia gestibile con un semplice tocco, un comando vocale o un gesto permetterà tali regolazioni, con la possibilità di "aggiornare" l'illuminazione con un comando per estendere tali impostazioni oltre il periodo predefinito, o per tornare al livello standard quando l'attività è terminata. La formazione per utilizzare questi sistemi dovrebbe essere minima o nulla. Un approccio del tipo: "ecco il nuovo manuale sul controllo dell'illuminazione in ufficio per i dipendenti" non dovrebbe essere contemplato nel processo di orientamento dei dipendenti. Questo discorso è ancora più significativo per le nostre case.

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