Individuare potenziali lavoratori malati è una necessità per chi gestisce attività critiche in ambiti quali sanità, trasporti e ordine pubblico. Testare qualcuno prima di operare un paziente, pilotare un aeroplano, condurre un treno o effettuare un inseguimento in auto ad alta velocità, può contribuire a salvare vite umane. Infezioni come virus e batteri possono infatti compromettere le prestazioni, eppure finora i controlli sono stati minimi. Un sintomo comune è l'innalzamento della temperatura corporea; questa misurazione non è efficace solo per il COVID-19, ma anche per qualsiasi patologia che causa effetti simili.
In particolare, le infezioni virali continueranno ad essere un problema di salute e convivenza sociale per molto tempo. Diversamente dalle infezioni batteriche, che sviluppano un'immunità agli antibiotici molto lentamente, la capacità dei virus di mutare rapidamente fa sì che non si possa ottenere una protezione totale né con i vaccini né con l'immunità di gregge. I virus che attaccano l'apparato respiratorio sono molto più resistenti ai vaccini di quelli, ad esempio, che interessano il sistema circolatorio, nervoso e linfatico, come la polio o il vaiolo. Il ricorso a sistemi automatici per monitorare la popolazione è pertanto fondamentale per ridurre al minimo l'impatto delle pandemie sui sistemi sanitari, sull'istruzione e sull'economia.
Il COVID-19 è una patologia causata da un coronavirus di tipo SARS-CoV-2, che si manifesta tipicamente come infezione del tratto respiratorio superiore ma, nei casi più gravi di infezione del tratto respiratorio inferiore, può sfociare in polmonite e altre complicanze.
Le infezioni da coronavirus ai polmoni sono persistenti e dannose. Una tipica infezione polmonare da coronavirus può richiedere fino a due settimane di cure. Oltre a colpire direttamente organi critici, un'infezione di lunga durata espone i pazienti ad altre malattie, pertanto, anche dopo essersi ripresi dalla prima infezione, possono continuare ad avere bisogno di trattamenti e cure per altre infezioni o patologie.
Il COVID-19 pone quindi principalmente un problema di risorse sanitarie. I governi hanno puntato l'attenzione sul massimo contenimento dell'impatto dell'epidemia sui servizi sanitari. Questo vale soprattutto per le unità di terapia intensiva negli ospedali, che sono le uniche strutture in cui i pazienti infetti e vulnerabili possono ricevere le cure necessarie senza mettere a rischio sé stessi o chi si prende cura di loro.
I governi hanno adottato tre strategie principali per ridurre l'impatto del COVID sui sistemi sanitari:
- distanziamento sociale mediante auto-isolamento, lockdown e divieto di assembramento;
- test su chi entra in una determinata area geografica o struttura, in particolare chi mostra sintomi o è stato in contatto con soggetti infetti;
- isolamento obbligatorio (quarantena) per gli infetti, per chi arriva da zone di focolai e per i soggetti più esposti, ad esempio personale sanitario, anziani e immunodepressi.
Mentre tutti possono contribuire alla prima strategia rispettando le disposizioni nazionali e regionali, e la terza misura è limitata agli operatori delle forze dell'ordine e della sanità, una campagna di test su larga scala richiede che organizzazioni e strutture implementino i processi di controllo con la collaborazione del loro personale e del pubblico.
La strategia di testing punta a ridurre il numero di portatori non identificati del virus in circolazione, che infetterebbero altri individui. Non è necessario che i test coprano tutti i membri di una comunità per essere efficaci: individuando e isolando anche piccoli gruppi di "spreader" contagiosi, si può ridurre drasticamente il numero di nuovi casi. Testare migliaia di persone è molto meno costoso che curare anche un solo paziente. Tuttavia, i test sono difficili da gestire su larga scala e le misure di isolamento e distanziamento sociale rendono più difficili le campagne di testing.
Esistono tre tipi di test utili a individuare i portatori del virus. Il primo è il test molecolare, che individua la presenza del virus; questa è la tipologia più complessa e costosa, ma la più efficace, perché individua i soggetti attualmente positivi e in grado di infettare altri. Il secondo è il test sierologico (o antigenico), che ricerca gli anticorpi per verificare se un paziente sia stato colpito dal virus, ma non consente di sapere se sia ancora contagioso; i risultati di questo test, che ha costi e complessità simili al test molecolare, sono meno utili perché aumentano il numero di soggetti da isolare. Tuttavia, il test antigenico è un buon indicatore del livello generale di infezione e gli antigeni possono essere utilizzati come plasma per stimolare la risposta immunitaria nei pazienti infetti. Nelle precedenti pandemie di SARS e MERS, i test antigenici hanno dimostrato come i coronavirus siano molto più diffusi e molto meno pericolosi di quanto si possa pensare analizzando esclusivamente i pazienti più gravi durante il picco della pandemia.
Infine ci sono i test sintomatici. I sintomi del coronavirus comprendono febbre, tosse e sonnolenza. Sono molto simili a quelli dell'influenza. Monitorando l'insorgenza di sintomi evidenti come tosse e febbre, si facilita la selezione dei candidati da sottoporre a test più costosi, complicati o invasivi. Questo approccio riduce drasticamente il costo dei test e migliora i risultati. La misurazione della temperatura corporea viene effettuata di norma negli aeroporti e in altri luoghi affollati quando scoppiano epidemie di vario genere, utilizzando termometri elettronici portatili come strumento più comune. Tuttavia, questa modalità di test rappresenta un rischio per gli operatori che vengono a contatto con un numero elevato di persone.
Se un medico o un infermiere deve venire a contatto con pazienti infetti, non solo deve indossare dispositivi di protezione, ma li deve sostituire dopo ogni contatto. L'effettuazione dei test comporta infatti il rischio che l'operatore stesso diffonda l'infezione. Gli operatori respirano, attirando i virioni presenti nell'aria e contaminando le proprie mascherine; inoltre, toccando le persone possono contaminare i guanti. Respirando attraverso la mascherina, i virioni vengono diffusi in direzione di altre persone. Toccando più persone con gli stessi guanti si trasmette l'infezione. Garantire condizioni igieniche da sala operatoria in un centro tamponi può avere costi proibitivi. I dispositivi di protezione monouso si aggiungono ai rifiuti che devono essere bruciati, aumentando l'inquinamento che rappresenta un altro fattore di rischio per le infezioni respiratorie.
Advantech aiuta gli operatori che effettuano test sul pubblico e sui pazienti in ospedale con diverse tecnologie. Advantech è da tempo fra i principali produttori di computer e attrezzature diagnostiche per la sanità. Il prodotto più familiare a chiunque sia stato ricoverato in un ospedale è il sistema di intrattenimento di cui è dotato ogni letto, con televisore, connessione Internet, giochi e film, con un'offerta che varia secondo il Paese e l'istituto di cura. Parlare di intrattenimento nel bel mezzo di una pandemia può sembrare fuori luogo, ma la condizione di totale isolamento di molti pazienti ricoverati viene parzialmente alleviata proprio grazie a questi sistemi.
Oltre all'intrattenimento, Advantech è una società di riferimento nei sistemi diagnostici medicali utilizzati da medici e infermieri nelle situazioni più svariate, dagli interventi chirurgici alla diagnosi, dai referti ai punti di cura.
Il COVID-19 sta portando all'introduzione di nuove applicazioni medicali, fra cui la robotica. L'uso dei robot non è una novità. Il loro utilizzo è ormai consolidato in Giappone e in altri Paesi che hanno tecnologie avanzate e una popolazione anziana. Si tratta principalmente di "robot da compagnia", che tengono monitorate le condizioni del paziente e inviano allarmi in caso di necessità.
Advantech collabora con molte aziende che stanno compiendo passi ulteriori in questa direzione, sviluppando robot per la sorveglianza in aree affollate. Questi robot sono in grado di individuare i soggetti che mostrano sintomi del COVID restando completamente immuni al virus, un'immunità di cui gli operatori umani non possono beneficiare. Questo sistema riduce al minimo i pericoli per i soggetti asintomatici e per gli operatori che effettuano i test, oltre a consentire di concentrare le preziose risorse mediche sui pazienti che più hanno bisogno di assistenza.
Grazie ai modelli più recenti di computer embedded leggeri e fanless e telecamere a bordo, i robot possono riconoscere i sintomi del COVID o verificare che le persone indossino la mascherina. Le immagini raccolte vengono analizzate con sistemi di intelligenza artificiale che misurano la temperatura corporea ed effettuano il riconoscimento facciale per verificare la presenza della mascherina. I soggetti con temperatura elevata possono essere isolati in aree sterili dove il personale medico può effettuare ulteriori analisi per confermare o meno la presenza di sintomi, mentre chi si aggira senza mascherina può essere richiamato e istruito al rispetto delle norme.
In Cina la misurazione della temperatura dei viaggiatori con queste modalità è ormai una pratica consolidata. Tuttavia, almeno finora, questi test richiedevano sempre l'intervento umano. Un operatore è però limitato nel numero di test che può effettuare e la sua efficienza varia con l'affaticamento o distrazioni varie. Un robot ha invece la proverbiale affidabilità della macchina: qualunque cosa succeda, può svolgere il suo compito 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana... basta non staccare la spina! Ed è anche molto più veloce, riuscendo a controllare molte persone al secondo.
La mobilità dei robot è un elemento utile, ma non strettamente necessario per molte applicazioni. All'ingresso di ospedali, alberghi, scuole o uffici, sono sufficienti scanner fissi per testare tutti quelli che entrano. Nei luoghi frequentati sempre dalle stesse persone, ad esempio scuole e uffici, le informazioni sulle condizioni mediche possono essere associate al normale sistema di controllo degli accessi attraverso il riconoscimento facciale basato su IA. Un sistema così concepito può avvisare il personale di sicurezza che può intervenire impedendo l'accesso o l'uscita ai soggetti infetti, mentre i soggetti sani hanno la garanzia che il luogo di lavoro non rappresenti una minaccia.
Oltre a monitorare le persone, le apparecchiature realizzate da Advantech possono sorvegliare luoghi e spazi. Con l'allentamento del regime di lockdown, permangono comunque limiti alla presenza di persone in bar e ristoranti, nelle sale riunioni e sui mezzi pubblici. Monitorando il tasso di occupazione si possono contare le presenze e attivare allarmi o segnalazioni qualora il numero ecceda i limiti previsti.
Oltre a collaborare con aziende che sviluppano questi sistemi di monitoraggio, Advantech ha aiutato anche le aziende manifatturiere colpite dalla pandemia. Alcune fabbriche sono state costrette a chiudere, anche se le prime restrizioni in Cina sono state imposte durante le vacanze del Capodanno cinese, quando molte fabbriche sono comunque chiuse. Altre fabbriche hanno constatato che i loro prodotti non erano più richiesti, mentre la domanda di dispositivi di protezione individuali è schizzata alle stelle. Advantech ha aiutato un cliente ad avviare velocemente una produzione giornaliera di cinque milioni di mascherine chirurgiche; per farlo è stato necessario progettare e installare una rete industriale completamente nuova, incluso il sistema di gestione.
Advantech fornisce un'ampia gamma di prodotti per proteggere la società dagli effetti della pandemia di coronavirus. Come principale produttore mondiale di computer industriali, l'azienda ha una gamma ampia di macchine idonee per robot e applicazioni di sorveglianza. Oltre ai computer, Advantech fornisce telecamere termografiche, switch di rete, access point Wi-Fi, server e router cellulari. Advantech e i suoi partner forniscono inoltre software di riconoscimento facciale, applicazioni per il rilevamento della temperatura corporea, sistemi per l'individuazione di pazienti infetti e sistemi di conteggio per verificare il distanziamento sociale.
Per garantire la sicurezza dei propri prodotti anche nelle condizioni di maggior rischio, Advantech sta aggiornando tutti i propri computer con touchscreen con proprietà anti-microbiche. Scienziati e medici conoscono da tempo le proprietà protettive dei metalli: maniglie e corrimani vengono rivestiti con leghe di rame per ridurre al minimo la trasmissione di patogeni, i composti di argento combattono le infezioni nelle ferite, l'oro in piatti e posate protegge il cibo. L'argento è stato scelto come ingrediente attivo per la tecnologia touchscreen più recente, denominata Antimicrobial Corning® Gorilla® Glass. Adottato da Advantech per la sua gamma di computer destinati ad applicazioni in grandi strutture commerciali, questo tipo di vetro è compatibile con una maggiore frequenza di sanificazione e ideale per il contatto continuo con clienti e operatori.