Senza troppi giri di parole, con l'indignazione e la disapprovazione per i riprovevoli comportamenti dei Russi in Ucraina, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, in una dichiarazione video ufficiale del parlamento europeo, comunica il contenuto del quinto pacchetto di sanzioni alla Federazione Russa e alla Bielorussia. In parte e soprattutto pensati per colpire le tecnologie avanzate: computer quantistici e semiconduttori avanzati.
Con un comunicato durissimo, riflesso del profondo senso di condanna per le recenti immagini giunte ieri da Bucha, in Ucraina, punta di un iceberg di violenze e soprusi ancora da scoprire in tutta la sua gravità, il presidente della commissione europea ha comunicato il contenuto del quinto pacchetto di sanzioni contro la Russia di Putin, sanzioni che colpiscono le fonti energetiche, la logistica dei trasporti e l'alta tecnologia. Ecco il comunicato:
"Abbiamo visto tutti le immagini raccapriccianti di Bucha e di altre aree da cui le truppe russe di sono recentemente allontanate. Ieri ho espresso al presidente Zelenskyy le mie condoglianze e gli ho assicurato il pieno sostegno della Commissione europea in questi tempi terribili. Queste atrocità non possono e non rimarranno senza risposta. Gli autori di questi crimini efferati non devono rimanere impuniti. L'UE ha istituito una squadra investigativa comune con l'Ucraina. Il suo compito è di raccogliere prove e di indagare sui crimini di guerra e contro l'umanità in Ucraina.
La Russia sta conducendo una guerra crudele e spietata, non solo contro le coraggiose truppe ucraine, ma anche contro la sua popolazione civile. È importante mantenere la massima pressione su Putin e sul governo russo in questo momento critico. I quattro pacchetti di sanzioni hanno colpito duramente e limitato le opzioni politiche ed economiche del Cremlino. Stiamo vedendo risultati tangibili. Ma chiaramente, alla luce degli eventi, dobbiamo aumentare ulteriormente la nostra pressione. Oggi proponiamo di fare un ulteriore passo avanti con le nostre sanzioni. Le renderemo più ampie e più nitide, in modo che affondino ancora più in profondità nell'economia russa.
Sanzioni durissime, ma non sono le ultime
Questo quinto pacchetto si basa su sei colonne portanti.
In primo luogo: imporremo un divieto all'importazione di carbone dalla Russia, per un valore di 4 miliardi di euro all'anno. Ciò taglierà un'altra importante fonte di entrate per la Russia.
Secondo: divieto totale delle transazioni per quattro banche russe chiave, tra cui VTB, la seconda banca russa per dimensioni. Queste quattro banche, che ora abbiamo completamente tagliato fuori dai mercati, rappresentano il 23% della quota di mercato nel settore bancario russo. Ciò indebolirà ulteriormente il sistema finanziario russo.
Terzo: divieto alle navi russe e alle navi operate dalla Russia di attraccare ai porti dell'UE. Alcune esenzioni riguarderanno i beni di prima necessità, come i prodotti agricoli e alimentari, gli aiuti umanitari e l'energia. Inoltre, imporremo un divieto di circolazione per i trasportatori su strada russi e bielorussi. Questo divieto limiterà drasticamente le opzioni per l'industria russa di ottenere beni chiave.
Quarto: ulteriori divieti all'esportazione mirati, per un valore di 10 miliardi di euro, nelle aree in cui la Russia è più vulnerabile. Ciò include, ad esempio, computer quantistici e semiconduttori avanzati, ma anche macchinari sensibili e attrezzature di trasporto. Con questo, continueremo a degradare la base tecnologica e la capacità industriale della Russia.
Quinto: nuovi divieti specifici all'importazione, del valore di 5,5 miliardi di euro, per tagliare il flusso di denaro che convoglia nelle casse della Russia e dei suoi oligarchi, dal legno al cemento, dai frutti di mare ai liquori. In questo modo chiuderemo le scappatoie tra Russia e Bielorussia.
Sesto: adotteremo una serie di misure molto mirate, come il divieto generale dell'UE alla partecipazione delle società russe agli appalti pubblici negli Stati membri o l'esclusione di qualsiasi sostegno finanziario, sia esso europeo o nazionale, agli enti pubblici russi. Perché il denaro delle tasse europee non dovrebbe confluire in Russia in nessuna forma possibile.
Infine, proponiamo anche ulteriori elenchi di persone, che il vice-presidente Josep Borrell presenterà quanto prima. Ma questo non è tutto. Stiamo lavorando a sanzioni aggiuntive, anche sulle importazioni di petrolio, e stiamo riflettendo su alcune delle idee presentate dagli Stati membri, come le tasse o canali di pagamento specifici come un conto di deposito a garanzia.
Oggi più di 40 paesi applicano sanzioni di questo tipo. Prendere una posizione chiara non è cruciale solo per noi in Europa, ma anche per il resto del mondo. Una posizione chiara contro la guerra scelta da Putin. Una posizione chiara contro il massacro di civili. E una posizione chiara contro la violazione dei principi fondamentali dell'ordine mondiale."