Con una crescita complessiva del 53,6% sull'anno precedente, e un fatturato di 5,9 miliardi di euro, il 2010 si è confermato per la distribuzione europea di semiconduttori un anno record. È quanto emerge dal consolidato dei dati del Dmass, l'associazione che riunisce produttori e distributori di semiconduttori in Europa, che proprio nel 2010 ha festeggiato il suo ventesimo anniversario. Fondata nel 1989 la Dmass ha iniziato a raccogliere i primi dati nel 1990 per poi diffonderli pubblicamente a partire dal 2000. Georg Steinberger, chairman dell'associazione ha così commentato gli sviluppi dello scorso anno: “La nostra industria non solo ha compensato la pesante caduta causata dalla crisi finanziaria del 2008, ma ha anche superato i precedenti record del 2007 e soprattutto ha performato molto meglio di quanto abbia fatto l'intera industria. Sembra che la vendita e l'acquisto di semiconduttori tramite il canale distributivo in Europa abbia finalmente ottenuto il riconoscimento del proprio ruolo sul mercato. Per il 2011, siamo invece cautamente ottimisti”.
Dal punto di vista regionale il 2010 si è anche dimostrato a un anno di svolta. Mentre l'Europa dell'Est (84,3%), Israele (65,2%), Austria (62,1%), Svizzera (57,2%) e Germania (56,4%) sono cresciute al di sopra della media, gli altri Paesi si sono fermati al di sotto del 50%. In particolare la penisola Iberica (26%) e la Francia (39,6%) hanno sperimentato una crescita deludente. Per l'intero anno, la Germania ha raggiunto un fatturato di 2 miliardi di euro, l'Europa orientale di 730 milioni di euro, l'Italia 617 milioni di euro, il Regno Unito e Irlanda 503 milioni di euro, il Nordic 502 milioni di Euro e infine la Francia 450 milioni di euro. La crescita più entusiasmante è stata quella realizzata dai “Paesi emergenti dell'Est Europa" con un incremento del 92%. Come ha confermato Steinberger: "La chiara tendenza della distribuzione ad espandersi nell'Europa centrale e orientale sta continuando e anche molto velocemente. Mentre le economie dell'Europa occidentale continuano a soffrire la perdita delle produzioni industriali (soprattutto Regno Unito e Francia, ma anche Italia e Spagna, la Germania e i Paesi dell'Est Europa come Repubblica Ceca, Polonia e Ungheria tengono decisamente bene, mentre la Russia prosegue da sola la sua corsa". Dal punto di vista dei prodotti, troviamo sensori (68%), dispositivi di potenza (66%), logiche programmabili (62%) e integrati analogici (58%) con crescite superiori alla media.