Con oltre 50 anni di esperienza e le competenze portate in dote dalle diverse acquisizioni realizzate negli anni, Intersil è un player di riferimento nei semiconduttori analogici, a segnali misti e per la gestione della potenza. Come ha spiegato Paolo Scarpa, da pochi mesi alla guida del mercato del Sud Europa, ma con una significativa esperienza nel settore, Intersil intende differenziarsi offrendo dispositivi che, semplificando la progettazione e lo sviluppo dei prodotti finali, sono in grado di risolvere le sfide dei clienti.
• Simply Smarter è il nuovo payoff utilizzato da Intersil a fianco del logo. Ci può spiegare cosa significa?
Il nostro obiettivo è di fornire dispositivi analogici di prima classe che consentano ai nostri clienti di realizzare soluzioni uniche e di elevato valore. I nostri prodotti, sia i componenti di base come gli amplificatori e i convertitori, sia i dispositivi più complessi come quelli dedicati alla videosorveglianza, si caratterizzano per l'affidabilità, la qualità, le prestazioni, l'efficienza, l'integrazione; in sintesi una maggiore intelligenza. Il risultato è una soluzione non solo più intelligente, ma anche più facile da usare, che risolve le pressanti sfide dei nostri clienti, permettendo loro di creare valore e di raggiungere più rapidamente il successo sul mercato.
• Quali sono i fattori che stanno alla base del successo di Intersil? Quali i punti di forza e di differenziazione?
Credo che il nostro maggior punto di forza sia da ricercarsi nella tecnologia allo stato dell'arte di cui disponiamo nell'ambito dell'analogica ad alte prestazioni. Per riuscire ad avere in casa questa tecnologia ci siamo mossi nel corso degli anni su due fronti; da una parte attraverso acquisizioni strategiche di società di nicchia leader tecnologiche nel proprio settore; dall'altra attraverso lo sviluppo organico di tecnologia al nostro interno. In questo modo siamo riusciti a costruire una “analog company” davvero broadline in termini di tecnologie disponibili, in grado di fornire, per tutte le applicazioni, soluzioni per i blocchi fondamentali del progetto.
• Quali sono le più interessanti soluzioni tecnologiche offerte da Intersil al mercato?
Il nostro business analogico In Intersil può essere suddiviso in due macro aree; da una parte le soluzioni relative alla catena del segnale analogico, dall'altra quelle legate alla gestione della potenza. Per quanto riguarda la gestione del segnale analogico abbiamo un'offerta vastissima che comprende amplificatori operazionali, front end analogici, convertitori, temporizzatori, interfacce, ecc. Stiamo dedicando molta attenzione anche alla parte di opto-sensoristica, che si sta rivelando tra le più interessanti in termini di sviluppo: i sensori di luce ambiente e di prossimità stanno vivendo un momento molto favorevole, trainati dalle applicazioni come i display e l'home automation. Nell'ambito del power management disponiamo di tutte le soluzioni possibili per realizzare alimentatori e Dc-Dc converter, e stiamo puntando in modo particolare sui moduli di potenza, disponibili nella classica soluzione analogica ma anche come moduli digitali, dedicati alle applicazioni industriali con volumi medio-piccoli. Si tratta di circuiti integrati che contengono potenza, induttanza e resistenza, moduli pronti all'uso in grado di fare quello che con soluzioni discrete richiederebbero almeno trenta componenti.
• Quali sono le tendenze tecnologiche in atto nel settore dei dispositivi analogici ad alte prestazioni?
Integrazione, bassi consumi, basso rumore, tensioni più
elevate. Sono solo alcune delle tendenze tecnologiche oggi in
atto. Basta pensare al digital power, una tecnologia innovativa che, anche se ancora difficile da fare comprendere ai progettisti analogici di potenza, grazie alle sue caratteristiche di programmabilità avrà un sicuro successo. Come Intersil siamo leader tecnologici in diversi ambiti, nella tecnologia del pico projector, che garantisce le prestazioni elevate richieste dalle soluzioni di visualizzazione del futuro, così come nell’interconnessione tra le periferiche con lo standard Thunderbolt che supportiamo con un chipset dedicato.
• Comunicazioni, consumer, industriale sono i vostri settori finali di riferimento. In quali specifiche applicazioni vedete le opportunità più interessanti?
Siamo presenti in molti settori, abbiamo tanti prodotti e tante tecnologie. Questo ci obbliga da una parte ad essere focalizzati su mercati verticali, primo tra tutti l'automotive, a cui forniamo dispostivi qualificati per applicazioni di infotainment, sicurezza, battery management, ecc., dall'altra a muoverci in modo orizzontale su tutte le miriadi di applicazioni in cui potenzialmente possono essere inseriti i nostri prodotti. In Italia il mercato di riferimento è ovviamente l'industriale, dove con i prodotti Intersil siamo presenti in tutte le applicazioni; dagli inverter solari agli alimentatori, dall'elettromedicale all'automazione industriale, fino all'aerospaziale.
• Le applicazioni video sono uno dei vostri riferimenti. Quali sono le principali tendenze in atto in questo settore?
Le applicazioni legate alla diffusione del video sono per noi molto importanti, e l'acquisizione di Techwell avvenuta nel 2010 ci ha reso un player di riferimento nel settore. In Italia il segmento principale è quello della sicurezza, a cui proponiamo sia soluzioni tradizionali analogiche sia soluzioni digitali per la gestione delle videocamere IP. In realtà quello che vediamo è che ancora oggi il mercato è orientato all'analogica e che, pur avendo sviluppato ottime soluzioni digitali che affascinano molto i progettisti, quello che alla fine si vende è la tradizionale tecnologia analogica.
• La distribuzione riveste un ruolo fondamentale nel mercato europeo e soprattutto in quello italiano. Che posto occupa nelle vostre strategie?
La distribuzione è da sempre al centro della nostra strategia e la nostra rete distributiva ha in carico, oltre alla logistica, anche la promozione dei prodotti, attività per noi fondamentale. I prodotti Intersil si sposano perfettamente con la distribuzione; le migliaia di clienti medio-piccoli presenti nell’industriale, storicamente serviti dalla distribuzione, sono i tipici clienti di Intersil. La distribuzione, raggiungendo questa miriade di clienti che altrimenti non riusciremmo a contattare, fa per nostro conto un ottimo lavoro, soprattutto quando sceglie di sposare una
strategia di “demand creation”. In Europa la distribuzione incide sul fatturato di Intersil per circa il 70%, e questa quota in Italia ha un peso ancor più rilevante. A livello paneuropeo abbiamo come partner Avnet Memec e Rutronik per la distribuzione tecnica e Farnell e Digi-Key per la vendita da catalogo.
• In un mondo sempre più globalizzato, qual è a suo avviso il ruolo che l'Europa può ancora occupare nel settore dell'elettronica?
Quello che sto notando è un certo rallentamento della migrazione delle produzioni verso il Far East, che pur continuando ad abbandonare l'Europa occidentale si stanno però dirigendo verso i Paesi dell'Est Europa. Nella produzione ormai non siamo più competitivi, se non nelle piccole produzioni ad alta specializzazione, che possiamo e dobbiamo riuscire a mantenere nel Vecchio Continente. Detto questo il ruolo dell'Europa non può che essere quello di eccellenza tecnologica dal punto di vista della progettazione.
• Giunti a metà dell'anno, qual è la sua visione per i prossimi mesi? Quali sono le aspettative per la chiusura del 2012 per Intersil?
I primi mesi dell'anno sono stati molto positivi, mentre dal secondo trimestre è iniziato un significativo rallentamento; in generale non mi attendo quindi un 2012 in crescita e mi accontenterei di vederlo flat rispetto allo scorso anno. Reputo infatti impossibile un'inversione di tendenza consolidata prima dell'ultimo trimestre, e per la conclusione del ciclo negativo credo che dovremo attendere ancora il 2013. Per questo ritengo indispensabile continuare in questi mesi a lavorare sulla demand creation, seminando ora per essere pronti a raccogliere quanto il mercato si riprenderà.
• Qual è la sfida più importante che ha affrontato in questi primi mesi alla guida di Intersil? E quali sono i suoi prossimi obiettivi?
La sfida più importante a cui sto ancora lavorando è di riportare Intersil alla visibilità e alla percezione che l’azienda aveva in passato di player di riferimento nell’analogica ad alte prestazioni. Intersil deve riprendere il posto che si merita sul mercato e che, per diverse ragioni, si è perso, e questo può avvenire solo indentificando i clienti chiave e proponendo
nuovi prodotti, e soprattutto lavorando in modo capillare con
la distribuzione per far capire alle migliaia di piccoli clienti che siamo in grado, con i nostri prodotti di portare loro del valore aggiunto.