Il mercato italiano dei semiconduttori si sta lasciando sempre più alle spalle la grave crisi economico-finanziaria del 2009. Dopo un 2010 in ripresa, il 2011 si è aperto all'insegna di dati record grazie a un fatturato superiore ai 317 milioni di euro. Lo rivelano i numeri rilasciati da Confindustria Anie e Assodel. “Un risultato di questa portata non si vedeva dal primo trimestre 2008”, ha sottolineato Franco Musiari, direttore tecnico Assodel. “Rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, il mercato ha registrato un incremento del 18%. Rispetto al quarto trimestre 2010, l'aumento è stato addirittura del 25,8%. Una crescita tra le migliori di sempre”. Per quanto riguarda le singole famiglie di prodotto, il comparto è stato trainato dai componenti discreti (+34,7% su base annua) e dai componenti lineari (+32,2%). Bene anche i microcontrollori che hanno segnato un + 20,8%. “Nel complesso - ha proseguito Musiari - il trimestre è stato più favorevole per la distribuzione (+28,3%) che non per i produttori: il canale, con 228,7 milioni di euro di fatturato complessivo, copre il 72% del giro d'affari dei semiconduttori. In questo biennio, però, la distribuzione è stata più esposta alle conseguenze della crisi internazionale, arrivando anche a toccare nel 2009 picchi del -41%”.
Più costante invece il cammino della produzione italiana, a cui poi occorre aggiungere il cosiddetto offshore, ovvero quella parte concepita e sviluppata nel nostro paese ma poi effettivamente assemblata in paesi extracomunitari. La delocalizzazione produttiva delle imprese italiane dell'elettronica è in costante aumento: nel 2009 valeva 160 milioni di euro, nel 2010 è arrivata a pesare 210 milioni di euro, il 31% in più. Per quanto riguarda i vari segmenti, “quello italiano resta un mercato fondamentalmente industriale (64%), segue l'automotive (18%) e telecom (12%)”, ha spiegato Musiari. “Tutto il resto, ovvero consumer, data processing e militare, resta marginale”.
E il futuro? “Le prospettive per il 2011 restano positive - ha concluso Musiari - con una sola piccola ombra segnalata dal rapporto tra ordinato e fatturato che per la prima volta, dal terzo trimestre 2009, è leggermente inferiore a 1”. Il ciclo di espansione potrebbe essere rallentato anche dal terremoto che ha colpito il Giappone, patria dell'elettronica. Per le piccole realtà, che rappresentano il tessuto produttivo dell'economia italiana, Anie e Assodel sollecitano processi di aggregazione e la formazione di reti d'impresa.