Telegiornali, riviste, dibattiti tra intellettuali: da un anno a questa parte, quante volte abbiamo sentito parlare di “nuova normalità”, per indicare l’approssimarsi di un rivolgimento straordinario nelle nostre vite? Addentrandoci maggiormente in questo concetto, tuttavia, non possiamo in realtà non scoprire che esso altro non fa che indicare un’accelerazione di tendenze in corso non da oggi.
Se cambiamento ci sarà, dunque, probabilmente sul breve e medio periodo potrebbe apparire persino fisiologico: da un lato portando a compimento stili di vita innovativi che covavano da tempi non sospetti; dall’altro esaltando processi di innovazione che molto hanno e avranno a che fare sicuramente con la progressiva digitalizzazione di ogni aspetto della nostra vita, da quella più personale, che si svolgerà all’interno di case sempre più intelligenti (le “famose” smart home), a quella più legata all’erogazione di servizi pubblici di nuova generazione (si pensi, giusto per fare un esempio, alle nuove frontiere della telemedicina), fino allo sviluppo di quei nuovi scenari di mobilità che vedono nelle auto a guida autonoma un catalizzatore delle attuali attività di ricerca e sviluppo dei protagonisti dell’automotive e della tecnologia.
Uno scenario nel suo insieme attraversato da molteplici dinamiche, che legano gli stili di vita e le modalità di consumo emergenti all’esplorazione di nuove frontiere tecnologiche per soddisfarle, all’interno di una cornice che pone sempre di più la sostenibilità ambientale come il valore cardine di ogni scelta strategica sul lungo periodo. Seguendo questa prospettiva, ogni settore tecnologico è chiamato a fare la sua parte, migliorando le proprie performance non più soltanto sotto il profilo quantitativo, ma anche qualitativo, per uno sviluppo che conduca a soluzioni e applicazioni effettivamente a misura d’uomo, nel senso di user-friendly e allineate alle concrete modalità di vita della cosiddetta “nuova normalità”.
Tante situazioni, insomma, stanno evolvendo e il mondo embedded è pronto ad immergersi fin nelle profondità dei nuovi scenari di innovazione. D’altra parte, esso stesso è chiamato a sua volta ad accompagnare gli avanzamenti in corso, nell’ottica della trasformazione digitale incalzante, con nuove idee e proposte, che possono trovare negli standard una sorta di orizzonte comune di valore. A tal proposito, un esempio particolarmente significativo è rappresentato dallo standard COM-HPC adottato dal consorzio nonprofit PICMG (PCI Industrial Computer Manufacturers Group) e comprendente le specifiche COM-HPC Server. Un passaggio che può essere definito imprescindibile e degno della massima attenzione di approfondimento, legato com’è, per esempio, alle aree applicative del 5G, dell’Industry 4.0 e alle reti smart per la distribuzione dell’energia.
Tutti temi certamente sfidanti, ma che possono essere agevolmente approfonditi e colti a pieno nel loro significato per l’immediato futuro nel seguente white paper di congatec: “Un nuovo standard per server edge modulari: COM HPC Server – il nuovo standard per server-on-module”.