electronica 2022, l’evento più importante dell’anno per l’elettronica, è attualmente in corso a Monaco di Baviera (dal 15 al 18 novembre). Quest'anno il focus è, tra le altre cose, la visione futura di una società completamente elettrica basata su energie CO2 free.
In occasione dell’attuale edizione di electronica 2022, Messe München – insieme all'Associazione dell'industria elettronica e digitale tedesca (ZVEI) e condotto dall'istituto di ricerche di mercato indipendente IfaD nel settembre 2022 – ha organizzato un sondaggio online per valutare quanto visitatori ed espositori abbiano a cuore temi come la protezione del clima; visti naturalmente come risultato dello sfruttamento delle tecnologie elettroniche.
Il sondaggio online è stato completato da 760 partecipanti a electronica. Proprio a commento di ciò Reinhard Pfeiffer, CEO di Messe München, ente organizzatore di electronica, ha dichiarato: “I risultati dell'indice di tendenza per electronica hanno sottolineato in modo evidente quello che è il focus della nostra fiera: la stragrande maggioranza degli intervistati, l'89%, attribuisce un valore elevato all'industria elettronica e digitale perché queste aprono la strada a temi futuri come la protezione del clima.”
A questa dichiarazione si unisce il commento di Gunther Kegel, presidente di ZVEI: “La maggior parte degli intervistati utilizza processi digitali per risparmiare risorse e quasi la metà produce prodotti che contribuiscono alla protezione del clima. electronica offre quindi una piattaforma consolidata per presentare queste tecnologie future e scambiare argomenti di attualità.”
L'industria elettronica contribuisce notevolmente agli obiettivi climatici dell'UE
Con la Tassonomia della Finanza Sostenibile (Sustainable Finance Taxonomy), l'Unione Europea mira a classificare le attività economiche in base alla loro sostenibilità. Le aziende dell'industria elettronica e digitale intervistate danno un grande contributo agli obiettivi ambientali conformi a tali requisiti, in particolare alla protezione del clima (56%) e alla prevenzione dell'inquinamento (55%). Soprattutto, la digitalizzazione dei processi è una leva importante per la conservazione delle risorse (64 per cento). Le altre attività delle aziende per il raggiungimento degli obiettivi climatici comprendono il riciclo e la gestione dei rifiuti (59%) e l'acquisizione di elettricità verde o di derivazione rinnovabile (50%). Quasi la metà degli intervistati (48%) ha dichiarato che la propria azienda produce prodotti che aiutano gli utenti a risparmiare energia o risparmiare risorse. Tuttavia, sebbene contribuisca al risparmio energetico, più della metà degli intervistati non è ancora in grado di valutare il regolamento dell'UE, mentre il 32% attualmente lo vede come un'opportunità, in particolare i dipendenti di grandi aziende (con 500 o più persone).
Per gli utenti di electronica la mobilità elettrica non è considerata significativa per la neutralità climatica
Alla domanda sulle misure più importanti per raggiungere la neutralità climatica nell'UE, la stragrande maggioranza degli intervistati ha citato l'espansione delle energie rinnovabili (85%), seguita da investimenti in ricerca e sviluppo (76%) e aumento dell'efficienza energetica (72%). Ciò che è degno di nota è che solo il 28% degli intervistati dell'industria elettronica vede la mobilità elettrica come una leva importante. Alla domanda su quale fosse il maggiore ostacolo al raggiungimento di questo obiettivo climatico, gli intervistati hanno indicato ostacoli burocratici (78%) e tensioni geopolitiche (73%), seguiti da condizioni legali poco chiare o contraddittorie (58%), colli di bottiglia dell'offerta (57%) e una mancanza di accettazione sociale (53 per cento).
Le aziende devono agire in modo sostenibile per rimanere competitive. Gli intervistati ritengono che la maggiore opportunità offerta da queste misure sia il fatto che, con esse, le aziende possono ridurre i propri costi energetici (70 per cento). Altri importanti obiettivi menzionati includono la fidelizzazione dei clienti a lungo termine (50%), la creazione di catene di approvvigionamento resilienti (47%) e l'entusiasmo delle nuove generazioni per il settore (44%).