Da circa sei mesi Cosimo Musca è alla guida di Anie Componenti Elettronici, espressione dell’industria elettronica italiana in tutta la sua catena del valore, dalla produzione alla logistica, fino ai servizi di sviluppo. Si tratta di un settore che in Italia ha registrato nel 2023 un volume d’affari di oltre 7 miliardi di euro, di cui circa 1,4 miliardi di euro generati dal comparto dei semiconduttori.
Proprio perché le iniziative in campo e in programma sono numerose e si misurano con un settore ormai riconosciuto come cruciale a livello nazionale e internazionale, come quello dei semiconduttori e della microelettronica, abbiamo deciso di contattare in prima persona Cosimo Musca per fare piena luce, godendo di un punto di vista privilegiato, sull’andamento e sullo stato dell’arte del mercato italiano dell’elettronica, naturalmente senza dimenticare di allargare lo sguardo anche a quanto potrà accadere nel prossimo futuro.
In che modo l’Associazione supporterà il futuro sviluppo del settore?
Anie Componenti Elettronici negli ultimi anni ha intrapreso un percorso di trasformazione che asseconda la naturale evoluzione del settore e delle interdipendenze tra le filiere, divenendo l’espressione, nel sistema confindustriale, della catena del valore che va dalla produzione di tecnologie di base alla logistica e ai servizi di sviluppo.
Operano oggi in Associazione i più importanti produttori e distributori di componenti elettronici e fornitori di soluzioni elettroniche integrate. Stiamo ora facendo un passo ulteriore, orientandoci più a monte della filiera produttiva per annoverare attori della microelettronica sempre più coinvolti nelle politiche industriali nazionali, come i produttori di attrezzature e di substrati per la realizzazione dei componenti elettronici, con i quali fare fronte comune nel portare le nostre posizioni ed esigenze all’attenzione delle istituzioni italiane e europee.
Allo stesso tempo intendiamo prestare la dovuta attenzione e a non tralasciare nessun segmento industriale che rientra nel tradizionale bagaglio tecnologico dell’Associazione, come ad esempio il mondo dei circuiti stampati. Solo seguendo un approccio sinergico e di sistema, possiamo portare il nostro contributo nello sviluppo di una filiera così strategica quanto complessa.
Su quali temi focalizzerete le vostre prossime iniziative?
Politica industriale, digitalizzazione ed elettrificazione, innovazione e ricerca, ambiente, education, internazionalizzazione, sono le aree tematiche chiave intorno alle quali gravitano le iniziative interassociative indirizzate a rafforzare la trasversalità di Anie Componenti Elettronici all’interno di Federazione Anie, ma anche a consolidare la sua funzione di rappresentanza del settore dell’industria elettronica nei confronti delle istituzioni e lungo la filiera con particolare attenzione ai quattro mercati di riferimento di Anie: Industria, Energia, Building, Infrastrutture-Trasporti.
In parallelo intendiamo potenziare l’attività di trasferimento tecnologico e la cross-fertilization tra diversi comparti applicativi e nuove iniziative per stimolare la creazione di nuova domanda e la collaborazione con le filiere. Proprio con l’obiettivo di fornire al mercato l’accesso alle tecnologie della microelettronica, che sono per definizione il fondamento e l’elemento abilitante di tutte le applicazioni, è da pochi anni operativo in Associazione un gruppo di lavoro che riunisce società di ingegneria, di servizi e integratori di sistemi per supportare le imprese a superare le barriere tecnologiche che incontrano nel cogliere le opportunità di mercato sul fronte dell’innovazione.
Con questi fornitori di soluzioni elettroniche abbiamo partecipato per la prima volta come Anie Componenti Elettronici alla fiera Embedded World 2024 di Norimberga e stiamo avviando dei corsi di formazione specialistica itineranti rivolta agli uffici tecnici delle industrie.
Quali ponti andranno costruiti con l’Europa per rafforzare la filiera italiana?
Il lancio dell’European Chips Act è stato una decisione fondamentale. L’Europa è un continente che ha un ruolo nell’industria internazionale dei semiconduttori e dei componenti elettronici. Abbiamo gli elementi per poter competere al meglio partendo dall’ecosistema europeo. In questo si innesta la dinamica nazionale nella quale noi svolgiamo la nostra azione: lavoriamo allo sviluppo della filiera industriale, ma un ruolo chiave lo assume anche la filiera della conoscenza. Un passaggio fondamentale è la costituzione in Italia della Fondazione Chips.IT, il Centro italiano per la progettazione dei circuiti integrati con sede a Pavia, chiamato a dispiegare la sua azione a favore delle industrie del settore in collaborazione con ambiente accademico e istituti di ricerca.
Emblematica è la raccomandazione contenuta nel rapporto Draghi di lanciare una strategia comune per colmare lacune nell'innovazione, negli investimenti e nelle infrastrutture che minacciano di lasciare l'Europa indietro rispetto ai leader globali.
Per non vanificare gli sforzi occorre in tutti modi evitare di seguire un approccio frammentato che porti ad un debole coordinamento delle priorità e dei requisiti della domanda, ad una mancanza di economia di scala per i produttori interni e ad una minore capacità di investimento nei segmenti più innovativi dei semiconduttori.
La voce dell’Italia in Europa a questo proposito deve farsi sentire e indirizzare le evoluzioni del Chips Act in modo proattivo affinché contemplino i miglioramenti che la filiera italiana della microelettronica necessita. In questo senso l’impegno e il supporto dell’Associazione in sinergia con Federazione Anie e Confindustria certamente non mancheranno.
Dove intravedete le opportunità di crescita del settore nel 2025?
Ci aspettiamo una ripresa in tutti segmenti industriali di riferimento. I fattori che guidano la crescita includono l’adozione crescente di dispositivi elettronici in varie industrie, l’ascesa delle tecnologie intelligenti e la rapida digitalizzazione delle economie di tutto il mondo. Al netto di fattori congiunturali non prevedibili, l’espansione del mercato sarà certamente alimentata dalla domanda di tecnologie e applicazioni quali intelligenza artificiale, IoT, Indutrial IoT, eMobility,elettrificazione in senso lato dell’industria, guida autonoma, informatica ad alte prestazioni, comunicazioni 5G/6G e robotica cognitiva.