Assiconn, l'Associazione Italiana dei Produttori di Connettori, ha presentato un'analisi del mercato della connessione annunciando i dati relativi alla chiusura del 2010. Nel mercato italiano, il quarto trimestre 2010 ha deluso le aspettative dei produttori di connessione, riportando un -9% rispetto al trimestre precedente e chiudendo con un valore di 46,8 milioni di euro. I settori che maggiormente sono mancati all'appello nell'ultimo trimestre del 2010 sono stati Ict (-17%), strumentazione (-15%) e militare (-15%), mentre il consumer è stato l'unico a segnare un incremento su base trimestrale, con un +3,3%.
Guardando ai dati su base annua, il 2010 ha comunque chiuso in positivo, con una crescita del 29% rispetto al 2009 e un fatturato che ha toccato i 201 milioni di euro contro i 156 dell'anno precedente. Di fatto, i risultati dello scorso anno hanno però mancato il ritorno ai livelli del 2008 (in cui era stato realizzato un fatturato di 211,5 milioni di euro). Per quanto riguarda i canali di vendita le analisi hanno mostrato una performance molto positiva della distribuzione, e una forte flessione delle vendite ai contract manufacturer.
Per quanto riguarda invece le prospettive per l'anno in corso, sembra esserci unanimità sul fatto che il 2011 sarà un anno caratterizzato da molte variabili, in cui avrà un impatto negativo la situazione non positiva di Cem e Oem. Se una crescita compresa tra il 6 e l'8% è più o meno condivisa dai membri dell'associazione, va segnalata una certa preoccupazione in merito al calo della marginalità, all'incremento dei prezzi delle materie prime e alla forte criticità del credito.
I numeri a livello mondiali forniti invece da Bishop & Associates propongono un 2010 che si è chiuso con una crescita del 28,4% su base annua, recuperando almeno parzialmente il crollo registrato nel 2009 del 21,8%. Da segnalare, nella suddivisione per aree geografiche, la perdita di ulteriori posizioni dell'Europa, che da una quota del 26,7% è passata in soli 10 anni al 23,2%.