Lei è alla guida di Altera dal novembre del 2000. Quali sono le più importanti soddisfazioni ottenute in questi 7 anni?
Quando, alla fine del 2000, sono entrato a far parte di Altera, stava per scoppiare la fatidica "bolla telecom", e i nostri clienti stavano prendendo in seria considerazione le diverse opzioni disponibili in termini di silicio, cercando sul mercato le migliori alternative possibili. Prima dello scoppio della bolla il costo non rappresentava un fattore problematico, mentre il time-to-market era un fattore imprescindibile; dopo lo scoppio, invece, questo concetto si è ribaltato. Credo che la più importante mossa strategica che abbiamo fatto sia stata di strutturarci con un'organizzazione di marketing verticale, in modo da poter guardare con più attenzione a quei mercati potenzialmente più appetibili per le nostre logiche programmabili. In questo modo siamo riusciti a entrare in nuove applicazioni, limitando in modo importante l'impatto negativo del crollo del mercato telecom. Grazie a questa strategia, le nostre soluzioni programmabili rappresentano oggi un punto di riferimento non solo nelle comunicazioni, ma anche in ambito industriale, nel settore automotive, nel militare e nel computer. Un'altra importante mossa strategica è stata di sviluppare un nuovo portafoglio di prodotti che ci ha permesso di estendere l'utilizzo dell'Fpga anche all'ambiente della produzione in volumi. Abbiamo così introdotto una serie di dispositivi come Cyclone, la prima vera famiglia di Fpga a basso costo, e anche sviluppato un Asic strutturato di successo come l'HardCopy, che hanno consentito ai progetti ad alte prestazioni e alta densità di migrare verso una soluzione a basso costo per alti volumi. Tale strategia, basata sulla ricerca di mercati alternativi e sull'introduzione di nuove tipologie di prodotto, ha permesso ad Altera non solo di uscire indenne dai cambiamenti del mercato, ma anche di continuare a costruire sul suo successo.
Quali sono invece le più pressanti sfide che intende affrontare per il futuro?
Il nostro obiettivo non può che essere che quello di continuare a innovare, sia sviluppando nuovi prodotti che continuando nella ricerca di mercati alternativi e di nuovi modelli di business. Per questo la sfida è di continuare a crescere nell'industria dei semiconduttori, penetrando nuovi mercati e introducendo nuove tecnologie.
Oggi Altera detiene una quota sempre più rilevante del mercato degli Fpga. Quali sono a suo avviso i punti di forza che hanno decretato il successo di Altera?
Il successo di Altera si basa da sempre sull'eccellenza nell'innovazione. Oltre a questo, sono convinto che tra i nostri punti di forza vada considerato anche il costante sforzo per garantire il successo dei nostri clienti. Questo avviene non solo con la fornitura di prodotti altamente innovativi e che rispondono completamente alle sempre più pressanti esigenze tecniche e commerciali, ma anche attraverso una eccellente infrastruttura di servizio presente a livello globale.
Recentemente Altera ha aperto il trentesimo centro di training presso un'università cinese. Cosa rappresenta per voi oggi questo mercato e quali crede saranno gli sviluppi futuri dell'area orientale?
È indubbio che la Cina rappresenti oggi il centro dell'innovazione. La nostra volontà di formare il maggior numero possibile di studenti di ingegneria in Cina, è per permettere loro di sviluppare la propria capacità di creatività e innovazione. Loro saranno i futuri ingegneri del mondo, coloro che svilupperanno i prodotti e i sistemi che domani traineranno l'economia locale, e anche quella globale.
I maggiori produttori di chip si stanno orientando al modello fablite. Voi che dell'approccio fabless siete stati i precursori, cosa ne pensate del futuro della produzione di chip?
Decisamente molto presto, cioè fin dal 1983, Altera ha riconosciuto la necessità di focalizzarsi sulle proprie competenze chiave, ovvero lo sviluppo di soluzioni programmabili - sia in termini di progettazione del chip che del software necessario ai clienti per implementare i propri progetti - facendo leva per lo sviluppo del silicio sulle esperienze di fonderie come Tsmc. Questo particolare modello di business ci ha permesso di innovare ancor più velocemente, e di venire incontro ai bisogni dei nostri clienti, garantendo nel contempo ai nostri azionisti un buon ritorno sugli investimenti. Se consideriamo poi che il costo per lo sviluppo dei chip sta diventando sempre più elevato e che le geometrie di processo stanno diventando sempre più piccole, diventa naturale che siano sempre di meno le società in grado di affrontare i considerevoli costi legati allo sviluppo dei chip in tecnologie all'avanguardia. Questa è la ragione per cui è in continuo aumento il numero degli Idm che oggi optano per un modello fablite o addirittura fabless. E sono convinto che si tratti di una tendenza destinata a proseguire a un ritmo sempre più rapido, e a trovare tra gli Idm un sempre maggiore consenso.
Gran parte dei successi tecnologici di Altera sono dovuti proprio alla collaborazione con Tsmc. Ci sono dei cambiamenti in questo senso? Come siete riusciti a instaurare una partnership così proficua?
L'unica cosa che sta cambiando tra Altera e Tsmc, è che la partnership che le lega sta diventando sempre più forte e sempre più stretta. Si tratta di un rapporto costruito sulla reciproca volontà di un reale "win-win". Lo scambio continuo di tutte le informazioni disponibili, in un logica di totale fiducia tipica dei partner, la capacità di lavorare fianco a fianco, sin dallo stadio iniziale della progettazione, dello sviluppo e dell'implementazione, rappresenta un elemento di grande valore, che reputo più unico che raro nel settore.
Recentemente avete lanciato un'iniziativa legata all'high definition. Ritenete il settore del broadcasting tra quelli su cui focalizzarvi? Quali pensate siano le più interessanti applicazioni su cui puntare per la vostra crescita futura?
Effettivamente il broadcast è sicuramente tra i mercati a cui stiamo guardando con grande attenzione. Quello dell'alta definizione è infatti uno dei trend che si sta rivelando più interessante, trainato da una domanda di video in forte crescita, che condiziona non solo il settore del broadcast, ma anche le comunicazioni, il networking e il consumer. E tutte queste applicazioni presentano interessanti opportunità per le nostre soluzioni programmabili, che sono oggi dotate di capacità Dsp e di proprietà intellettuali specifiche per questi mercati.
Il numero di player del mercato Fpga è sempre più ristretto, e a contrastare il dominio dei due storici leader si propongono oggi società di più modeste dimensioni. Come vede in futuro la competizione nel settore?
Stiamo guardando molto attentamente alle innovazioni realizzate in ambito Fpga da piccole società e da start-up, perché ovviamente non è nostra intenzione rimanere seduti sugli allori. In ogni caso, per una società che vuol produrre Fpga, gli investimenti richiesti in termini di sviluppo hardware e software sono davvero importanti. Inoltre, il grado di innovazione oggi richiesto dai clienti è sempre maggiore. A meno che uno non abbia in mano un mercato tale da giustificare gli investimenti, credo che per una piccola società avere successo a lungo termine nel settore degli Fpga rappresenti una sfida troppo complessa. La storia stessa ce lo ha dimostrato, attraverso una serie di esempi di piccole società che alla fine sono state vendute a uno dei due maggiori player o hanno scelto di uscire dal mercato. Per questo sono convinto che il duopolio nel mercato degli Fpga sia destinato a durare all'infinito...