Dati in crescita esponenziale, entusiasmo alle stelle, ottimismo in rapida accelerazione: ecco gli elementi che sembrano aver dominato in occasione dell'ultimo e più importante appuntamento americano del periodo dedicato all'elettronica: l'IPC APEX Expo svoltosi a Las Vegas fra il 6 e il 9 aprile.
È indubbio che, nonostante la globalizzazione, il mondo d'oltreoceano appare sempre come qualcosa di anomalo per la nostra visione di europei, qualcosa di normalmente ipertrofico e - spesso - in leggero anticipo rispetto a quello che siamo abituati ad aspettarci. E' naturale pertanto che quello che osserviamo di là dall'oceano debba essere abitualmente ridimensionato e ridotto nelle prospettive.
Il caso dell'APEX è significativo al riguardo: più di 6680 partecipanti, fra visitatori e espositori, in rappresentanza di 41 paesi diversi può sembrare un numero non spettacolare a prima vista, ma se si considera che si tratta pur sempre di una fiera con velleità locali, una fiera molto "americana", il peso è di ben altra natura.
Sta di fatto che l'APEX è stato un successo su tutta la linea a detta degli organizzatori; l'evento ha conosciuto infatti - rispetto al 2009 - un crescita di ben 49 punti percentuale (!) in relazione a conferenze tecniche, corsi di sviluppo professionale e incontri esecutivi per personale dirigente. Insomma, un'accelerazione spettacolare che viene portata come fiore all'occhiello da parte degli organizzatori dell'evento soprattutto per la promozione del prossimo appuntamento del 2011.
Ma cosa significa tutto questo per noi? Che il mercato stia reagendo in modo evidente alla ripresa e quindi si possa ben sperare per il futuro? Oppure che la formula delle fiere stia funzionando di nuovo in America e che quindi, anche in Europa, ci si debba aspettare qualche cambiamento di tendenza?
Nel primo caso possiamo concordare col fatto che la ripresa ci sia. È indubbio. Lo notiamo dalle relazioni che abbiamo quotidianamente con le realtà del settore che mai da due anni a questa parte si sono mostrate così attive come in questo periodo. Il mercato si muove, con cautela, ma in modo sensibile. Le attività di promozione stanno tornando a essere evidenti, così come dimostrano le partecipazioni agli eventi da noi organizzati in questi mesi e l'aumento significativo delle presenze pubblicitarie sulla rivista.
Per quello che riguarda la presenza alle fiere non possiamo invece essere sicuri che la tendenza americana sarà seguita in modo così diretto. Ancora non abbiamo i dati d'affluenza della grande fiera di Hannover (che è in realtà un po' fuori target rispetto al nostro settore). Vedremo però presto quali saranno le tendenze al BIAS di Milano e a SMT a Norimberga. Solo allora potremo dire che gli entusiasmi americani potranno essere condivisi.