Il mercato dei microcontrollori utilizzati nelle applicazioni di tipo Internet of Things si sta ampliando, con un effetto positivo sull’andamento generale del mercato delle Mcu. Il mercato dei microcontrollori usati nei veicoli connessi, nell’elettronica indossabile, nell’automazione degli edifici e nelle altre applicazioni IoT, infatti, dovrebbe registrare un aumento a un tasso medio di crescita dell’11%, passando dagli 1,7 miliardi di dollari del 2014 a 2,8 miliardi nel 2019, secondo le stime pubblicate da IHS Technology. Nel medesimo arco temporale, il mercato complessivo delle Mcu dovrebbe invece espandersi a un Cagr del 4%. Stando ancora al recente Microcontroller Market Tracker di IHS Technology, l’IoT comprende sia i dispositivi riconducibili all’esistente Ip (Internet-Protocol), sia quelli elettronici collegabili a Internet; tale definizione differenzia dunque l’IoT dall’IoE (Internet of Everything), poiché anche l’elettronica non connessa e gli oggetti non connessi dovrebbero essere rappresentati sul web. Il mercato dell’IoT, poi, viene suddiviso in tre categorie, ciascuna delle quali può garantire differenti opportunità per i fornitori di hardware, software e servizi: i cosiddetti “controllori”, come i Pc e gli smartphone; le infrastrutture, come i router e i server; e i nodi, come le telecamere Cctv, le luci e le applicazioni per la regolazione del traffico. Inoltre, dal momento che la connettività dell’IoT richiede un rinnovamento delle caratteristiche dei semiconduttori, molte aziende nell’ambito dei chip hanno iniziato a sviluppare soluzioni per piattaforme IoT, mentre altre si sono riorganizzate, creando al loro interno una divisione IoT capace di sfruttare le opportunità fornite da questo settore, e ciò vale soprattutto per il mercato delle Mcu. Tra i fornitori di chip che si stanno concentrando sull’loT troviamo: Atmel, Broadcom, Cisco, Freescale, Infineon, Intel, Microchip, NXP, Qualcomm, Renesas e Texas Instruments.