Vision Engineering, azienda inglese specializzata in stereo microscopi ergonomici, in sistemi digitali e in macchine di misura per il controllo di qualità in varie applicazioni industriali, ha presentato il 7 giugno 2023 a Milano la terza generazione dei suoi visori Mantis, un prodotto che da trent’anni viene utilizzato da aziende che operano nel settore della produzione elettronica, ma non solo.
Storia di brevetti e tecnologie
Fondata in Inghilterra nel 1958 da Rob Freeman, un attrezzista Jaguar, esordì sul mercato come azienda terzista fornitrice di sistemi ottici per grandi aziende inglesi, come Rolls Royce e GEC. Fin dalla sua nascita, l’azienda mise a frutto la passione di Rob Freeman per l’ottica applicata alla tecnologia di produzione, brevettando la nuova tecnologia ottica “senza oculari” Dynascope nel primo stereo microscopio senza oculari TS2.
Questa tecnologia eliminava l’esigenza di utilizzo dei tradizionali oculari da microscopio a fronte dell’innovativo ed esclusivo schermo ottico e fu il primo passo nella direzione di ridurre l’affaticamento dell’operatore con un microscopio ergonomico.
Nel 1994 Vision Engineering brevettò la tecnologia Spatial Imaging e presentò Mantis Original, il primo e unico sistema ottico stereo che colmava la lacuna esistente tra le lenti di ingrandimento da tavolo e gli stereo microscopi. Mantis divenne il nuovo standard di riferimento per le attività di ingrandimento stereo ad alte prestazioni.
L’assenza di oculari portò ad avere molti vantaggi in tutte le applicazioni, specialmente per le operazioni di rilavorazione e ispezione; le ottiche superiori e le immagini reali 3D davano tra l’altro una chiarezza ottimale e permettevano di ridurre gli sforzi degli operatori.
Un altro brevetto di Vision Engineering, presentato alla fine degli anni ’90, fu quello della Expanded‐Pupil Technology: oculari da microscopio a pupilla in uscita allargata. Questi permettono all’operatore di non dover allineare con precisione gli occhi al centro di ciascun oculare e di sedersi lontano dal microscopio, osservando comunque chiaramente l’immagine. La maggior distanza tra gli occhi e gli oculari consente alla luce ambientale di raggiungere gli occhi, offrendo una visione più naturale dell’oggetto; inoltre offre una maggiore libertà di movimento, riducendo la tensione di collo e schiena e aumentando l’ergonomia.
Le tecnologie Vision Engineering nel tempo sono state perfezionate e rinnovate e sono presenti in tutti i suoi sistemi attualmente in catalogo. E proprio della terza generazione dei Visori Mantis abbiamo parlato con Michelangelo Prendin, General Manager di Vision Engineering Italia, che ci ha illustrato un prodotto molto interessante, di grande versatilità applicativa e che presenta eccellenti doti di ergonomicità.