Durante l’ultimo “3DExperience Forum”, Dassault Systèmes ha presentato le diverse tappe del progetto Living Heart che punta a promuovere la creazione e l’utilizzo di cuori 3D virtuali personalizzati per il trattamento, la diagnosi e la prevenzione di malattie cardiache. Per rispondere alle esigenze della comunità medico-scientifica che cerca strumenti più veloci e mirati per migliorare le cure ai pazienti, il progetto Living Heart sta allargando il suo raggio d’azione con nuove partnership e applicazioni, abbassando al tempo stesso le barriere di accesso. Il cuore virtuale è ora disponibile sulla piattaforma 3DExperience in Cloud, offrendo anche alle realtà più piccole del settore medicale la velocità e la flessibilità del calcolo ad alte prestazioni. Tutte le aziende di bioscienze possono così accedere a un ambiente di calcolo ad alta capacità per effettuare test virtuali in modo sicuro e collaborativo, contenendo i costi di infrastruttura. Questa evoluzione è un importante passo avanti verso l’utilizzo del Living Heart in ambienti clinici.
L’importanza della simulazione
“Le apparecchiature medicali richiedono migliaia di test in fase di sviluppo”, spiega Joe Formicola, President and Chief Engineer di Caelynx. “Con lo sbarco del progetto Living Heart sul Cloud, è possibile effettuare contemporaneamente un numero illimitato di test sul cuore simulato invece di procedere con un esame alla volta, abbassando così drasticamente le barriere all’innovazione, oltre a tempi e costi”. Da quando ha firmato un accordo con la Fda nel 2014, Dassault è sempre allineata con l’agenzia del farmaco americana per l’utilizzo della simulazione e della modellazione al fine di accelerare i processi di approvazione. Bernard Charles, Ceo e vicepresidente del consiglio di amministrazione di Dassault, è intervenuto al 4° Annual Fda Scientific Computing Day nel 2016. Nel luglio del 2017, il Commissario della Fda Scott Gottlieb ha presentato pubblicamente il piano dell’agenzia per sfruttare i progressi scientifici, dichiarando che “la modellazione e la simulazione svolgono un ruolo fondamentale per l’organizzazione dei diversi set di dati e per l’analisi di progetti alternativi. In questo modo si possono realizzare nuove terapie sicure ed efficaci per procedere più speditamente attraverso le varie fasi dei test clinici”.
Allargare i confini della scienza medica
Il progetto Living Heart riunisce oltre 95 organizzazioni di tutto il mondo, fra cui ricercatori e medici professionisti, costruttori di apparecchiature medicali, agenzie ed enti di regolamentazione, che condividono la missione dell’innovazione aperta finalizzata alla soluzione delle sfide della sanità. Il progetto ha sostenuto 15 richieste di finanziamento per attività di ricerca offrendo accesso al modello e alle relative tecnologie e competenze di progetto. L’utilizzo innovativo del modello per comprendere le malattie cardiache e studiare la sicurezza e l’efficacia dei dispositivi medicali è stato illustrato in otto articoli pubblicati su riviste di settore. Per la prima volta il Living Heart è stato utilizzato per simulare in dettaglio gli effetti dei farmaci sulla funzione dell’organo cardiaco. Recentemente i ricercatori dell’Università di Stanford che lavorano con UberCloud hanno utilizzato Living Heart come piattaforma per un modello che consente alle aziende farmaceutiche di testare i farmaci rispetto al rischio di induzione di aritmie cardiache; queste ultime sono infatti l’effetto collaterale che più frequentemente impedisce l’approvazione da parte della Fda. “Il progetto Living Heart è un elemento strategico dell’impegno di Dassault a sfruttare i propri applicativi avanzati di simulazione per allargare i confini della scienza”, afferma Jean Colombel, Vice President Life Sciences di Dassault. “Creando una comunità e una piattaforma evolutiva, stiamo cominciando a vedere i risultati del progetto Living Heart applicato a nuovi aspetti della ricerca cardiovascolare e ad altre parti del corpo, come il cervello, la spina dorsale, i piedi e gli occhi, per raggiungere nuovi traguardi nella cura dei pazienti”.