Grazie all’esperienza ultraventennale nel potenziamento dei display e di altre opzioni di visualizzazione, Optical Filters ha sviluppato dei nuovi prodotti di punta nel settore delle schermature e della visibilità ottica, distribuiti ufficialmente da Technopartner. I display continuano a evolversi sia nelle dimensioni che per la definizione ottica: la nuova Micromesh 2nd Generation, offre la migliore combinazione fra ottima trasmissione ottica e prestazioni schermanti non ottenibili con prodotti come il trattamento Ito. Questi nuovi prodotti rappresentano il risultato della continua attività di ricerca e sviluppo che viene svolta da Optical Filters, con l’obiettivo di mantenere costante l’innovazione tecnologica, con particolare focus su display e touchscreen. Inoltre, grazie alla flessibilità di impiego, il prodotto risulta adatto per diverse tipologie di vetri, display o touchscreen, ed è quindi in grado di soddisfare più esigenze contemporaneamente, schermando il prodotto finito senza dover rivedere la progettazione e modificare la produzione del prodotto finito, che comporterebbe un costo aggiuntivo non preventivato. La Micromesh 2nd Generation offre parecchi benefici, quali l’elevata trasmissione di luce, con intersezioni di maglia rinforzate, per ottenere una perfetta continuità elettrica, e una considerevole riduzione dei fastidiosi effetti moiré che a volte si creano. Tale prodotto è stato qualificato con successo per essere utilizzato in un’ampia gamma di applicazioni medicali, militari, avioniche e comunicazioni incluse anche le più severe Tempest. La resistenza di contatto minima permette di ottenere le stesse prestazioni schermanti rispetto alla tradizionale mesh e alla storica Micromesh old generation e Lasermesh. Il prodotto può essere realizzato già depositato su finestre in policarbonato o vetro, oppure fornito in film adesivo dal lato non conduttivo, per poter esser facilmente applicato dall’utilizzatore (anche se è sempre consigliato il montaggio in camera bianca onde evitare contaminazioni da polvere, che potrebbero danneggiare otticamente il prodotto).
Il trattamento Viz-Bond
In aggiunta a questa nuova tecnologia schermante, Optical Filters ha studiato e realizzato un nuovo metodo di incollaggio a freddo fra vetri, display e touchscreen: il trattamento Viz-Bond. Si tratta di un metodo innovativo di incollaggio mediante il deposito di gomma in gel; una lavorazione dal costo contenuto in cui tutti i componenti vengono trattati esclusivamente a temperatura ambiente, senza l’utilizzo di sottovuoto, pressioni meccaniche o particolari attrezzature. Infatti, il processo Viz-Bond utilizza un liquido adesivo per unire insieme filtri ottici e display più facilmente rispetto al processo standard di deposito di pellicola a caldo, permettendo quindi di incorporare materiali che altrimenti non potrebbero resistere al calore e alla pressione nel caso di processo di deposizione a caldo. L’adesivo, abbinato a qualsiasi materiale, che sia vetro o plastica, riduce riflessi interni nell’accoppiamento ottico, così da migliorare la chiarezza del display anche alla luce del sole, oltre che garantire una perfetta adesione, priva di difetti ottici. Grazie al trattamento Viz-Bond si ottiene un incremento della resistenza all’impatto, all’assorbimento del colpo, e alla tolleranza di vibrazioni, secondo la specifica Mil-Std-810F-514.5. Il trattamento indurente del Viz-Bond avviene all’interno della guida d’onda di 390 e 500 nm e di conseguenza, attraverso un polarizzatore e materialiche contengono Inibitori ai raggi Uv.
Prestazioni ambientali
Il trattamento Viz-Bond garantisce la tenuta in un range di temperatura da -55°C a +85°C con molteplici test effettuati con incrementi di temperatura di 3/5°C minimo, per una durata massima di 30 minuti. Non è stato rilevato alcun effetto dopo l’esposizione al 95% di umidità relativa, a 70°C per un minimo di 50 ore. Anche dopo l’esposizione ai raggi Uv, il deposito della guarnizione e la sigillatura risultano essere stabili con minimi cambiamenti nella trasmissione di luce. È compatibile e stabile con la maggior parte dei siliconi, poliuretani e sigillanti adesivi polisolfurici, ma può essere attaccato anche su materiali che vengono puliti da sistemi solventi similari. Meccanicamente resistente, il bonding effettuato su un display da 10,4” con un peso di 1.000 gr sospeso verticalmente per 8 ore a 85°C e per più di 1.000 ore a temperature ambiente, ha dato esito positivo. Con la dispensazione automatica, questo sistema di rilavorazione è affidabile e modulabile anche per produzioni di massa, garantendo sempre lo stesso risultato.