STMicroelectronics, il gigante dei semiconduttori è in difficoltà: i sindacati sul piede di guerra e da Regione Lombardia arriva una richiesta di audizione
Il 2025 non frena la crisi che sta colpendo molte delle più grosse aziende. A risentirne in modo particolare in Lombardia è la Brianza: dopo la chiusura della Valli&Valli e il ridimensionamento annunciato dalla Candy, ora è il turno della STMicroelectronics, il colosso dei semiconduttori che ha già avviato gli ammortizzatori sociali in tutte le sue sedi mondiali. In Italia sono a rischio le sedi di Catania e di Agrate in Brianza.
Previsioni fin troppo ottimiste
Le previsioni di crescita fatte dalla multinazionale erano ottimiste. Forse fin troppo: a fine 2023 l’azienda stimava un fatturato pari a 17 miliardi da raggiungere nel 2024. Il CEO dell’azienda J.M. Chery ha perfino previsto di raggiungere l’obiettivo dei 20 miliardi tra il 2027 e il 2030: il bilancio dell’anno appena passato si è però attestato intorno ai 13 miliardi.
Ed ecco che l’azienda, a seguito della presentazione del piano industriale 2025-2027 avvenuto nelle scorse settimane, ha annunciato un piano di riorganizzazione e di riduzione dei costi.
A questo punto la paura di tanti lavoratori è quella di venir ridimensionati. Un timore che trova le proprie fondamenta nel fatto che nello stabilimento di Catania, 2.500 lavoratori su 4.500, siano stati messi in cassa integrazione.
In Brianza le sigle sindacali si sono mosse in modo tempestivo proclamando una mobilitazione iniziata lunedì 17 febbraio e continuata nel corso di martedì 18 febbraio.
Nel frattempo, i vertici aziendali hanno convocato per giovedì 20 febbraio le organizzazioni sindacali per un faccia a faccia, che almeno negli intenti dovrebbe illustrare le intenzioni e le strategie dell’azienda. “Le nostre previsioni di mercato - fa sapere l’azienda tramite una nota inviata alla stampa - restano difficile nel primo trimestre 2025”. Colpa soprattutto di un rallentamento dell’automotive in Europa e di una correzione delle scorte nel settore industriale. “Per affrontare le sfide che questa crisi ci impone - spiegano i vertici aziendali - le chiusure selettive delle fabbriche, che dureranno dai 5 ai 19 giorni, sono parte di una strategia più ampia per contenere i costi e adattarsi alle condizioni di mercato”.
I lavoratori scendono in piazza
La mobilitazione del sito di Agrate del 17 e del 18 febbraio è il primo passo che le sigle sindacali hanno adottato “e ora - fanno sapere da FIM CISL - ci aspettiamo risposte adeguate tanto dall’azienda quanto dalle istituzioni”.
E proprio in tal senso arriva la risposta da palazzo Pirelli: i consiglieri regionali Onorio Rosati (Alleanza Verdi e Sinistra e Reti Civiche) e Gigi Ponti (Pd) hanno depositato una richiesta di audizione indirizzata al presidente della Commissione IV attività Produttive di Regione Lombardia. Obiettivo, comprendere assieme ai vertici di STMicroelectronics e ai sindacati quali siano le criticità dell’azienda e quali i piani per il futuro.
E mentre la Fiom Monza Brianza si dice pronta a rilanciare una mobilitazione ancora più forte nel caso i vertici aziendali non diano risposte chiare, la Cisl rimane dell’avviso che “la gestione politica del gruppo dovrebbe indurre il ministro dell’Economia Giorgetti, (il suo Ministero detiene il 13% delle azioni di STMicroelectronics ndr), ad aprire con urgenza un tavolo di confronto da noi più volte sollecitato, così da discutere le scelte politiche e industriali dell’azienda."