Nonostante l’entusiasmo per le tecnologie senza filo come per esempio Zigbee, Bluetooth LE o LiFi, lo standard Dali continua a godere di grande popolarità. L’introduzione dei Led ha richiamato in vita la robusta tecnologia a due fili e le ha aperto nuove possibilità di applicazione. Lo sviluppo dello standard, sviluppato in origine per il semplice controllo di tubi fluorescenti e lampade alogene a basso consumo, è continuato negli anni. A novembre 2014 apparve la prima parte dello standard completamente rielaborato, che mostra un’interoperabilità migliorata e un supporto ampliato per illuminazione a Led (per luce sia bianca che colorata) e la possibilità di gestire relè e interfacce direttamente tramite sensori di luce e di movimento. E tutto ciò senza dover rinunciare in alcun modo alla sua semplicità.
Dali, uno standard per il controllo della luce
Dali è uno standard d’interfaccia indipendente dal produttore per meccanismi di attivazione elettronici dimmerabili che consente innanzitutto un controllo della luce, e di tutti i componenti implicati, conveniente, comodo e di semplicità sorprendente. Il sistema richiede, oltre all’alimentazione elettrica, solo due altre linee d’installazione che, se si rispettano le prescrizioni per l’installazione per la bassa tensione, possono essere posate perfino insieme con le linee conducenti. Spesso vengono impiegati a tal scopo i due fili liberi di un cavo NYM da 5x1,5 mm2, insieme con gli altri cavi per fase, neutro e conduttore di protezione. Poiché il sistema non riconosce un polo più o meno definito, non occorre prestare attenzione alla polarità corretta. Le linee possono essere posate nella topologia preferita (configurazione lineare, a stella o a triangolo); solo un cablaggio ad anello non è permesso. Dopo l’installazione viene avviata un’inizializzazione (commissioning) con un controllore Dali, nella quale viene assegnato un proprio indirizzo a ogni apparecchio. Con l’aiuto di tale indirizzo è poi possibile controllare in modo individuale tutte le sorgenti di luce o riunirle in gruppi. È anche possibile programmare fino a 16 diverse scene. A differenza che con gli altri sistemi, come per esempio Dmx, un installatore non deve assegnare a mano un indirizzo a ogni singolo apparecchio e ciò rende la configurazione del sistema più semplice e rapida.
Novità per Dali
Alla fine del 2014 è stata pubblicata la prima parte dell’aggiornamento a Dali 2. Nella rielaborazione si è cercato di rimediare alle lacune esistenti nello standard e anche di implementare nuove funzionalità che garantiscano la retrocompatibilità a Dali 1. Mentre in Dali 1 erano solo regolati la comunicazione generale (parte 101) e i componenti (parte 102), Dali 2 è stato ampliato con la parte 103 dedicata alle unità di controllo. Questa comprende nuovi tipi di apparecchi, come sensori di luce e movimento e interfacce di comandi remoti, e permette loro di comunicare sul bus anche in modo attivo.
Dali 1 è un puro sistema master/slave, nel quale i diversi elementi come pulsanti, varialuce ed elementi luminosi funzionano come puri slave e non possono comunicare in modo attivo sul bus, ma possono solo rispondere su richiesta dell’unità di controllo (master). Invece Dali 2 permette ora la comunicazione attiva sul bus anche alle unità di controllo dalla sezione 103. Così ora per la prima volta anche i sensori possono comunicare senza precedente richiesta, non solo con l’unità di controllo, ma anche con altri elementi luminosi o sensori di controllo. Ciò è utile per esempio in caso di illuminazione controllata dalla luce del giorno o dalla presenza. Per ora tali controlli con Dali erano scomodi in quanto l’unità di controllo doveva continuare a richiedere lo stato dei sensori. Ora sono anche possibili azioni legate a eventi e collegamenti logici. È inoltre disponibile un proprio intervallo di indirizzi per le unità di controllo. Così oltre ai 64 elementi luminosi finora permessi è anche consentito far funzionare su una sola linea altri 64 unità di controllo.
Il processo di rilascio di licenze
Una delle basi di Dali è l’interoperabilità fra produttori e prodotti. Dali 2 è stato sviluppato per colmare le lacune del vecchio standard e nel contempo per porre una pietra miliare nella direzione della futura compatibilità di tutti gli apparecchi indipendentemente dal produttore. Per garantire tale compatibilità la Dali ha sottoposto a una rielaborazione anche il processo di rilascio di licenze. Tutti i meccanismi di attivazione devono essere testati come finora con l’apparecchio di test Dali “ProbitLab” o dal produttore stesso o da una società di test indipendente. Per la verifica di tensioni di bus e unità di controllo vengono elaborate al momento sequenze di test e si prevede che alla fine del 2015 sarà anche disponibile un nuovo apparecchio di test. Tutti i risultati dei test devono essere trasmessi in futuro alla Dali. Solo dopo la verifica con esito positivo da parte di Dali sarà consentito utilizzare il logo Dali. Inoltre in futuro sarà disponibile un database on-line con tutti i prodotti conformi a Dali, dove gli interessati potranno avere una rapida panoramica sui dispositivi disponibili.
Poiché solo alla fine del 2015 verrà concluso l’aggiornamento al momento in corso e saranno a disposizione relative apparecchiature di test, solo allora compariranno sul mercato i primi prodotti conformi al nuovo standard Dali 2 che a avranno quindi anche un nuovo logo Dali 2.
Alimentazione elettrica del bus Dali
Grazie alle nuove possibilità offerte dallo standard Dali 2 di includere in modo attivo nel bus Dali anche i sensori, il tema dell’alimentazione elettrica diventa di nuovo attuale. Poiché in particolare i sensori spesso non vengono alimentati in modo facile con 230 Vac occorre un’altra semplice soluzione. Perciò Recom lavora al momento con un alimentatore particolare per l’alimentazione del bus Dali. Così gli apparecchi della rete Dali possono essere alimentati direttamente dal bus e non necessitano più di un’alimentazione esterna obbligatoria per sensori, moduli di interfacce, driver per Led e simili. Il RELV4-16 fornisce ad esempio 200 mA a 16 V direttamente sulle due linee del bus e con il suo ampio intervallo di tensioni d’ingresso (da 100 a 277 Vac) è destinato all’impiego universale, mentre con il suo intervallo di temperature d’esercizio da -20 a +45°C e le sue dimensioni compatte (110 x 42 x 26 mm) è utilizzabile per quasi ogni settore d’impiego in una rete Dali. Nonostante le procedure di test per i dispositivi di rete del bus Dali si trovino per adesso nella fase finale, Recom prevede che il RELV4-16 sarà uno dei primi alimentatori di bus al mondo ad avere già il nuovo logo Dali 2. Naturalmente sarà anche compatibile con l’attuale standard Dali 1. Come tipico per Recom avrà una garanzia di 5 anni.