XI Giornata nazionale di studio sulle problematiche ESD

    La manifestazione ha raggiunto un notevole successo in termini di adesioni (oltre 130 registrati) e di partecipanti (100 presenze) anche in funzione della attualità degli argomenti selezionati e proposti che attraverso i risultati dell'ormai
    tradizionale questionario sono risultati di particolare interesse e rilevanza per gli intervenuti. Come per l'edizione 2008, tenutasi presso il CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano),
    l'edizione 2009 ha confermato la crescita di attenzione circa la tematica ESD, risultando tra quelle più ricche di contenuti sia per gli aspetti trattati che per lo spessore dei relatori tra i quali figurava il Dott. Reinhold Gaertner responsabile a
    livello “worldwide” del programma ESD di Infineon il quale ricopre posizioni di rilievo sia nel comitato nazionale tedesco (DIN) che in quello internazionale (ANSI-IEC); a tal proposito la sua relazione sui recenti orientamenti della tecnologia e delle esigenze di mercato dei semiconduttori ha posto numerosi interrogativi e ha riscosso notevole apprezzamento.
    Anche per questa edizione, i partecipanti hanno mostrato molto interesse per i nuovi livelli delle Normative di Sistema ESD: la CEI-EN 61340-5-1 “Protection of Electronic devices from electrostaic Phenomena” - General Requirements e la CEI EN 61340-5-2-1 “Protection of Electronic devices from electrostaic Phenomena” - User guide, che sono tra le Norme basilari del settore elettrostatico e ANSI S.20.20 - “For the Development of an Electrostatic Discharge Control Program for - Protection of Electrical and Electronic Parts, Assemblies and Equipment (Excluding Electrically Initiated Explosive Devices)” e questo sottolinea la necessità di indirizzare ulteriori sforzi verso la protezione ESD. 
    Tra gli aspetti di rilievo l'incremento della partecipazione di società che si posizionano sul mercato con il loro marchio e che in parte operano nel settore “auto motive”; tra le ragioni tangibili gli aspetti devastanti sulla “customer satisfaction”
    degli eventi ESD i quali oltre a produrre notevoli costi influenzano negativamente il mercato e l'immagine delle società coinvolte. L'impossibilità di garantire protezione a livello componente (come nel recente passato) e di indirizzare maggiori sforzi nell'ambito della protezione ESD nelle fasi successive di processo, come ampiamente illustrato dal Dott. R. Gaertner, richiede l'attivazione di un programma adeguato nelle fasi di processo (EPA) ma anche in ambito organizzativo con particolare attenzione alla certificazione del personale che accede a processi ESD sensitive. Come consuetudine, al termine del convegno, si è dato anche spazio alla tavola
    rotonda che come sempre ha riscosso molto gradimento sebbene più contenuta rispetto a precedenti edizioni per poter consentire la visita ai laboratori Mapei la quale ha destato notevole interesse e apprezzamento. I Laboratori Mapei infatti sono all'avanguardia nel loro settore e lo spessore di coloro che vi operano oltre all'elevato livello delle apparecchiature presenti sono state sottolineate a più riprese dai partecipanti. La compilazione da parte dei partecipanti del tradizionale questionario ESD ha consentito di focalizzare le aspettative degli intervenuti rispetto alla loro partecipazione e di delineare gli elementi rilevanti dello scenario nazionale. Di seguito quanto emerso.

    Applicazione di programmi ESD
    Come per edizioni precedenti, anche in occasione dell'XI Convegno ESD sono ormai diverse le aziende che hanno provveduto a predisporre aree EPA (ESD Protected Area). Quanto sopra viene attestato sia dal trend della tecnologia ma soprattutto dalle esigenze sempre più aggressive da parte di clienti e non a caso il rapporto tra EMS e Società che producono in “out sourcing” e che operano sul mercato sul mercato con il proprio marchio è risultato di circa 1 a 4. Questo fatto testimonia che le difettosità ESD sul campo negli ultimi tre anni sono aumentate significativamente e quindi diviene ancora più utile l'attività di diffusione delle normative ESD promossa dal “Team Nazionale ESD”.
    Attraverso le giornate di Studio infatti molte società possono acquisire maggiore consapevolezza sull'argomento per evitare di investire in scelte non opportune o che non potranno garantire affidabilità nel medio termine per l'evidente accelerazione tecnologica in atto. Anche in occasione del Convegno 2009 nel focalizzare la distribuzione delle EPAs si nota la fase transitoria di molte aziende (trasformazione dei processi produttivi) e infatti dai risultati si evince che il 30% delle aziende intervenute gestisce processi ESD solo per il 25% della normale produzione, che il 40% delle aziende intervenute gestisce processi ESD sensitive solo per 50% mentre il rimanente 30% gestisce
    produzioni ESD sensitive su vasta scala (EPA comprese tra il 90 e il 100% del ciclo produttivo); questi dati confermano la migrazione di processi tradizionali verso l'impiego di prodotti elettronici.
    La popolazione degli intervenuti è stata come sempre molto variegata e in particolare nell' ultima edizione, in aggiunta a tradizionali aree, sono cresciuti
    notevolmente settori quali:
     
    Automazione;
    Medicale;
    Domotica;
    Società di consulenza-progettazione.
     
    Quanto sopra, qualora fosse necessario, sottolinea il deciso incremento di processi produttivi esposti a eventi ESD. Diviene pertanto fondamentale essere costantemente aggiornati sulla evoluzione delle normative e a maggior ragione per le e società che, solo di recente, sono esposte a problemi ESD.
    I dati emersi hanno attestato la crescita di medie e piccole imprese tra l'utenza ESD sebbene sia significativa anche la presenza di grosse aziende legate a settori quali telecomunicazione e militare. Ben il 70% delle aziende hanno provveduto a nominare un responsabile e/o un coordinatore ESD e circa un 15% di queste si avvale di laboratori e/o enti esterni di consulenza. Un dato significativo invece e quello relativo alle “failure analysis” sulle parti rimosse. Rispetto alle edizioni precedenti aumentato il numero delle aziende che si
    attivano per gestire i problemi alla “radice” attraverso failure analisys e si è preso atto che in settori quali auto motive le stesse sono condotte sul 100% dei rimossi.
    Normalmente le analisi ESD sono condotte da laboratori esterni in quanto non è semplice disporre di veicoli per condurre in autonomia le verifiche quali: apparecchiature, personale specializzato, visibilità sulla architettura dei componenti.
    Nel 50% dei casi, è emerso che l'attività di FA viene condotta su tutta la popolazione dei rimossi e non solo su quelli provenienti dal campo (utente finale).
    Quanto sopra e il numero di partecipanti in netta crescita rispetto a edizioni precedenti sottolinea una maggiore consapevolezza della entità del problema ma anche l'aumento di difetti ESD nei processi produttivi e/o presso clienti confermando quanto enfatizzato dall' intervento Dott. Reinhold Gaertner relativo al “technology trend”.
    L'applicazione della Norma IEC 61340-5-1 diviene pertanto un elemento fondamentale nella stesura di un programma ESD in quanto stabilisce elementi tecnici e organizzativi di base per poter garantire all'interno di un area protetta da
    ESD (EPA) una soglia massima di 100 volt di potenziale ESD sul personale (ref HBM) e fornisce indicazioni e veicoli su come gestire i problemi di CDM (Charged device model) introdotti da isolanti di processo e non (si sottolinea che solo il 15% delle aziende intervenute era a conoscenza della soglia ESD dei componenti impiegati).
    Anche per l'edizione 2009 si è accertato un altissimo livello di gradimento da parte degli intervenuti sia per l'adeguatezza degli argomenti che per la qualità degli stessi. È stata ribadita la volontà di partecipare a prossimi incontri ESD oltre a sottolineare l'apprezzamento per la partecipazione di esperti internazionali. I commenti emersi hanno fornito spunti e stimoli al Team ESD nazionale per continuare a promuovere appuntamenti sia in ambito CEI che in ambito nazionale.

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